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Maria Gargotta è nata nel 1957 a Napoli, dove vive e lavora. Docente di materie letterarie al liceo artistico di Napoli, ha collaborato per quindici anni, come cultrice, con le cattedre di letteratura italiana e di critica letteraria all’Università Federico II. La critica letteraria, la poesia e la narrativa impegnano il suo tempo migliore. Ha al suo attivo diversi saggi critici, due sillogi poetiche: Melancholia (Ripostes, 1989) e Il silenzio della parola (Edizioni Il Grappolo, 2006) e sei opere di narrativa: Mnemosyne (Edizioni Oxiana, 1998), Voci al tramonto (Edizioni Guida, 2009), I giorni della montagna bruna (Città del Sole Edizioni, 2014), I fantasmi sono innocenti (Rogiosi editore, 2016), Memorie d’autunno (Rogiosi editore, 2019), I cancelli del tempo (D’Amico editore, 2022). È vincitrice di numerosi premi letterari: concorso nazionale di narrativa Storie di donne (2000); premio Piedicastello (2001); premio letterario Emiliy Dickinson (in tre occasioni); premio Il Convivio (2015); premio letterario nazionale Mille anime di Pulcinella e premio Letizia Isaia (in due occasioni) per la sezione narrativa. Vanta, inoltre, due premi per la poesia e due per la critica.