POSTATO IL 2-04-2015 DA Leonardo


Tuscia Slow in 80 ricette sforna contenuti extra a gettito continuo. Dopo la mappa dei prodotti tipici della scorsa settimana, è arrivato il momento di passare alla ricette. E visto il periodo, la nostra cuoca preferita ha deciso di regalarci una ricetta tradizionale del periodo pasquale: la coratella con la cipolla. Un bel modo per farvi venire appetito poco prima del pranzo, e allo stesso tempo per augurarvi una Buona Pasqua!

coratella_d_agnello

«La coratella è un piatto tipico delle regioni dell’Italia centrale, in particolar modo del Lazio. Etimologicamente, il termine coratella indica le viscere di animali di piccola taglia (con “corata” invece si intende l’insieme delle interiora di animali di grosso taglio, come il maiale) come il coniglio o l’agnello: polmoni, intestini, fegato, cuore, ma spesso vengono usate anche i reni, la milza e le animelle. La coratella, pertanto, altro non è che l’insieme di scarti di un animale macellato. Insomma, i più schizzinosi potrebbero storcere il naso, ma una volta assaggiata non potranno più farne a meno!
La tradizione gastronomica della cucina povera, in particolare quella romana, vede questo piatto protagonista nei banchetti pasquali: macellando l’agnello per farlo arrosto in occasione della festa di Pasqua, gli avanzi venivano utilizzati per preparare la coratella.

1 coratella di agnello (cuore, fegato polmone)
1 o 2 cipolle dorate
1 bicchiere di vino bianco secco
sale, olio extravergine di oliva, pepe.

Lavare la coratella sotto l’acqua corrente e asciugarla bene con un panno. Metterla in una pentola con dell’acqua e farla scottare per qualche minuto. Scolarla e lasciarla intiepidire. Tagliare il tutto a piccoli pezzi della dimensione di 1cm circa. Affettare la cipolla a fette sottili. In un tegame ampio scaldare qualche cucchiaio di olio, aggiungere la coratella e farla rosolare bene, sfumando con il vino bianco. Appena il vino sarà evaporato, aggiungere la cipolla precedentemente tagliata, salare e pepare. Cuocere a fuoco dolce per quaranta minuti circa, aggiungendo un po’ di acqua calda per non farla asciugare troppo, senza mai coprire con il coperchio. Mescolare spesso per evitare che la cipolla si bruci, conferendo al piatto uno sgradevole sapore amarognolo».

Fabiana Eramo

 

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Ricette extra Tuscia Slow di Annulli Editori e Fabiana Eramo è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale 4.0 Internazionale.
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NB: la foto è fuori licenza, ed è da attribuire a carlozucchetti.it

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